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Autore discussione: Svalbard
dunebuggy
Eviaggiatore

Eviaggiatore
03/03/2008      
Svalbard


Longyearbyen 78? parallelo , ultima fermata prima del Polo Nord . Fino allo scorso anno non ero a conoscenza di queste isole? poi dopo essere stato a Capo Nord la mia passione per i paesi nordici in inverno mi ha fatto scoprire questo posto , non ho avuto il minimo dubbio? dovevo arrivare alle Svalbard !
Oltre 6 mesi prima iniziavo ad approfondire la conoscenza del posto , quando andare , i mezzi per arrivarci , dove soggiornare ecc? questo ? fondamentale per sfruttare al meglio il viaggio e risparmiare sui costi .
Almeno per quest?anno le possibilit? del volo erano limitate con la SAS , a fine agosto dello scorso anno acquisto il biglietto Oslo / Longyearbyen (234 euro A/R) , dal 12 al 18 febbraio , ? possibile anche partire da Tromso dove si effettua uno scalo , l?avventura era iniziata?
Avevo molti mesi per cercare tutto con calma , come dicevo prima le date scelte non erano casuali , dalla prima settimana di febbraio la luce inizia ad arrivare al 78? parallelo , prima di quel periodo gli operatori turistici non effettuano escursioni e il cielo ? troppo buio per offrire paesaggi stupendi , la met? di febbraio era per me il momento dell?inverno pi? adatto per andarci .
Visti gli orari della partenza e arrivo a Oslo capisco subito di non riuscire a fare il viaggio in un giorno , cosi decido di spezzare facendo due giorni ad Amsterdam .
9 febbraio , si parte da Torino per Milano , con Easyjet arrivo a Amsterdam in serata (32 euroller , stavolta ero gia carico alla partenza con valigia piena e zaino , indumenti da sci , stivali e sacco a pelo .
11 febbraio , verso sera si riparte per Oslo con volo Sterling (50 euroller , arrivo a mezzanotte e fatico a trovare un posto comodo dove passare la notte in aeroporto , menomale che trovo una panchina libera nascosta dietro una scala mobile? anche se non riuscir? mai ad addormentarmi in un aeroporto? poi il problema di essere solo mi costringe a dovermi muovere con tutti i bagagli.
In qualche modo il mattino arriva? alle 6,00 faccio il check in , il volo sarebbe dovuto partire alle 9,20 ma abbiamo 45 minuti di ritardo per problemi , rimango stupito per il numero di persone che si imbarca? pensavo di essere il solo che decide di arrivare alle Svalbard in inverno? ma poi immagino che scenderanno tutti a Tromso? effettivamente allo scalo ci dicono che chi proseguiva doveva rimanere al proprio posto e scendono circa met? delle persone , ma risalgono un buon numero , saremo almeno 70 ?
Il volo dura circa 4,30 ore , anche se praticamente ? composto da 2 voli in sequenza , essendo a 10.000 mt. vediamo il sole per quasi tutto il tragitto , solo nell?ultima ora scompare quasi all?improvviso all?orizzonte e siamo avvolti da quel buio artico che fa uno strano effetto all?inizio , chi lo ha provato capir?? per me era la terza volta , dal finestrino si vedevano solo montagne bianche e mare scuro con qualche lastra di ghiaccio , l?atterraggio ? tranquillo sulla pista ghiacciata , c?? un solo volo al giorno per cui non c?? traffico? in un minuto siamo gi? fermi pronti a scendere? quattro passi e siamo all?interno , ? tutto limitato per uno? un solo nastro valigie , un solo gate? tanto arriva solo un aereo?
Ad aspettarmi Stefano della Poli Artici , questa era stata una sorpresa di trovare durante l?organizzazione un operatore Italiano che lavora lass? , le scelte si contano sulle due mani e ci vuole poco per trovare tutte le possibilit? di soggiorno , si tratta solo di scegliere tra comodit? centrale a un prezzo pi? alto o in fondo al paese con prezzo pi? basso? , tutto il paese ? concentrato in un km?
Stefano ci offre invece una casetta indipendente con una camera al piano terreno e una al primo piano , ognuna con cucina , bagno e tre posti letto , uso singolo 400 NOK al giorno .
Appena sistemato sfrutto le ore del pomeriggio , anche se ormai era scuro , per vedere cosa offre il paese , Longyearbyen ? l?unico centro abitato dell?isola con circa 1800 abitanti , ci sono poi un paio di altri villaggi con alcune decine di persone . Un tempo abitazioni di minatori che estraevano il carbone dalle diverse miniere in zona , sono ancora conservati i tralicci in legno della teleferica che portava il carbone in citt? , oggi alcune miniere sono ancora attive e il carbone viene portato con i camion alla centrale termica che fornisce il teleriscaldamento alla citt? , d'altronde l?unica fonte di energia sull?isola ? questa , tutto il resto , combustibili , generi alimentari devono arrivare per nave dalla Norvegia che si occupa dal 1925 di amministrare le Svalbard .
Il trattato internazionale, firmato da oltre 40 paesi, pose oltre 80 anni fa le Svalbard sotto sovranit? Norvegese, garantendo, all'interno dell'arcipelago, gli stessi diritti che i cittadini dei paesi firmatari godono in patria. Successivamente tale diritto venne esteso a chiunque, ? l'unico luogo dell'Europa occidentale dove gli immigrati non hanno bisogno di permesso di soggiorno, n? di visto d'ingresso , sempre che riesca a trovare un lavoro e resistere a 30 gradi sottozero .
Il primo consiglio di Stefano ? non allontanarsi dalla citt?? e anche non stare in giro di notte , il pericolo orsi ? reale , in quei giorni uno si ? avvicinato al paese . Ci raccontava anche che altre volte sono state trovate al mattino impronte di orso nelle strade e nessuno aveva dato l?allarme , non ? consigliato ma se si vuole allontanare dal paese bisogna affittare un arma (senza bisogno del porto d?armi) , mentre per le escursioni ?fai da te? bisogna avvisare il Governatore , avere un?assicurazione per il recupero , affittare un navigatore , razzi segnalatori , radio , kit pronto soccorso ecc? decisamente sconsigliato?
Faccio la prima uscita? ci sono -10? , a 300 mt. ho gi? l?ufficio turistico (avevo chiesto per posta un catalogo e mi era arrivato in 3 giorni! ) , appena entrati si impara subito che in quasi tutti i posti comprese le case (eccetto i negozi e bar) bisogna togliersi gli stivali , c?? sempre un guardaroba all?ingresso con ciabatte , prendo qualche guida e mappa , anche se in due ore si impara a conoscere le quattro strade della citt?? ci sono poi libri , souvenir (presenti in tutti i posti pubblici) , la tabella delle escursioni settimanali degli operatori turistici e l?unico museo che visiter? nei giorni seguenti , a fianco si trova l?universit? .
Salgo poi nella strada centrale dove si trova il 90 % di tutto? il primo edificio a sinistra e l?Hotel Radisson SAS , all?interno ? presente il ristorante , una birreria , l?angolo souvenir e l?unica postazione internet pubblica (anche wireless) , sulla destra Spitsbergen travel tour operator , poi l?ospedale con attrezzatura di base , un edificio ospita la banca e la posta , curioso sulla porta il cartello di non entrare con armi? nella banca , come in qualche negozio , un angolo attesa con sedie patatine e te , dopo un piccolo centro commerciale con alcuni negozi di vestiti , attrezzature sportive , souvenir , apparecchiature elettroniche , taglio capelli , un bar e una birreria , di fronte un supermercato Coop , l?unico posto dove comprare generi alimentari , sorprendentemente ben fornito? con annesso negozio sportivo . Al centro della strada c?? una statua di un minatore in ricordo di questa comunit? .
Pi? avanti altri negozi di attrezzatura sportiva dove affittare armi e altro , un bar dal nome SbalBar? , Basecamp Spitsbergen un tour operator con hotel e ristorante , un negozio con generi di ferramenta . Fuori centro ci sono poi qualche altro negozio di attrezzature sportive , altri tour operator , 2 guesthouse , la scuola , la chiesa , un venditore di auto , un meccanico . L?orario di apertura feriale ? dalle 10,00 alle 17,00 , sabato e festivi ridotto .
Praticamente tutti i giorni si entra in questi negozi e locali? bastano pochi giorni e la monotonia diventa quotidiana? penso proprio che senza un lavoro che occupi il tempo si diventerebbe matti ,
se poi pensiamo che alle 15,00 fa buio e per alcuni mesi proprio non si vede luce?
Il giorno successivo Stefano mi viene a prendere alle 8,30 , andiamo in escursione , la destinazione ? scelta dai partecipanti , per? ? necessario mettersi d?accordo perch? ci vanno un numero minimo di persone e motoslitte e bisogna calcolare di avere posto come passeggero se una motoslitta dovesse guastarsi , questo con tutti i tour operator , ecco perch? esiste una tabella con le escursioni a cui associarsi .
Arriviamo alla sua casa/ufficio e magazzino di attrezzature , siamo 8 , la destinazione ? Barentsburg , il villaggio Russo , 60 km da Longyearbyen? (1600 NOK) per primo una lezione su come guidare la motoslitta , poi si inizia con l?equipaggiamento , stivali con all?interno 2 cm di lana , idem con i guantoni , tuta da sci intera , passamontagna in lana , casco , occhiali , poi sotto avevo : due paia di calze , pantaloni e calzamaglia , maglia e camicia in pile imbottito in lana , sottoguanti e un altro passamontagna in pile? non pensate che avevo caldo?
Due motoslitte avevano una slitta come rimorchio con l?attrezzatura , taniche di benzina , contenitori con il cibo e bevande , ricambi per le rotture , kit medico e di soccorso , radio , fucile e pistola .
Partiamo , nei primi km cerchiamo di prendere confidenza col mezzo , non ? per nulla facile da guidare , non bisogna mai fermarsi sulla neve fresca o in salita , nei terreni inclinati spostare tutto il peso per compensare , frenare a intermittenza , facile a dirsi?
Alle prime salite iniziano i guai , ribaltamenti , affondamenti nella neve fresca , poi ci si mette anche il tempo? neve , vento , a circa met? percorso scende la nebbia , l?unica cosa da non perdere ? la luce posteriore rossa della motoslitta davanti? solo che la distanza fra di esse aumenta perch? per paura si accelera , peggiorando in rischio di finire fuori pista , Stefano ci aveva detto : se vi perdete non muovetevi da dove siete , vengo io a prendervi? solo che prima che si accorga e arrivi passano 5 minuti e in mezzo a niente di notte con una bufera di neve non ? piacevole?
In pi? con le soste forzate si perde tempo e visto che si sono dei tempi da rispettare significa bisogna andare pi? forte , dopo circa 40 km arriviamo a un rifugio per una breve sosta , ? l?unica cosa non bianca che avevo visto dalla partenza? all?interno un letto , una stufa con legna e qualche genere alimentare , appena ci si ferma bisogna subito togliere gli occhiali senno l?umidit? all?interno li fa ghiacciare , mi tolgo il guantone per una foto e in meno di un minuto mi si congela la mano? un dolore.. non riesco pi? a muoverla , ci vorranno 15 minuti prima che la sento di nuovo? saremo stati a ?25? , poi bisogna fare i conti con il vento che porta la sensazione di freddo anche oltre 10? in meno .
Finalmente vediamo degli edifici , saremo arrivati spero , ci abbiamo messo 4,30 ore , ho i muscoli indolenziti per i salti e per tenersi forte , entriamo nell?hotel e Stefano chiede se possiamo mangiare all?interno anche solo nell?ingresso , purtroppo no , loro decidono di mangiare fuori? io ho bisogno almeno di un ora di caldo? e resto in una specie di bar deserto all?interno , mi tolgo il passamontagna con un centimetro di ghiaccio davanti? la barba si incollava e faceva male , se penso che dobbiamo tornare indietro?
Mi avvicino al bancone , non vedo nulla se non patatine e qualche cioccolato , una signora ? nel retro , le chiedo un cappuccino , ma fa una faccia strana e dice che non c??? qualche minuto dopo mi porta un caff? lungo e una tazza di latte? vedo che dietro c?? una cucina dove vive e immagino non abbia la macchina per l?espresso , poco male , mi basta qualcosa di caldo .
La sosta dura meno di un ora perch? ? tardi , il passamontagna non si era neanche completamente scongelato , il tempo di indossare tutto l?armamentario e sono fuori , passiamo in mezzo al villaggio ma ? troppo scuro per vedere bene , Stefano viste le condizioni meteo precedenti decide di passare lungo la costa , cosi ci salviamo dalla nebbia , per? sembra faccia ancora pi? freddo , le piste sono ghiacciate e veniamo sballottati sulle motoslitte , il percorso ? pi? pianeggiante e recuperiamo un ora rispetto all?andata , arriviamo al passo del ghiacciaio di Longyearbyen con vista sulla citt? , ancora pochi km e ci siamo , escursione non da poco , forse era meglio iniziare con qualcosa di pi? facile , ho conosciuto subito il lato vero delle Svalbard con qualche dubbio di tornare indietro intero?
Il giorno successivo riposo , rimango in paese , la giornata serena era ottima per le foto , i -15? erano una temperatura piacevole ormai? per la colazione bisogna aspettare le 10,00 perch? tutto apre a quell?ora , acquisto qualche souvenir , pranzo al ristorante Kroa , alle 12,00 la luce ? al suo massimo e fuori lo spettacolo ? assicurato , la luna ? sempre alta nel cielo a qualsiasi ora , i colori sfumano dal bianco al blu al giallo e rosso infuocato dove il sole ? appena sotto l?orizzonte , le cime innevate delle montagne assumono un colore rosa sul mare scuro che in parte ? ghiacciato perch? la citt? si trova in un golfo , nuvoloni neri o rosa si alternano qua e l? , tutto questo dura un paio di ore , dopo tutto ? illuminato da una luce blu ed era facile che verso sera e notte si alzasse un forte vento con bufere di neve .
Gli abitanti si spostano in auto anche per fare poche centinaia di metri , cosi evitano di vestirsi e svestirsi , tanto la meta pi? ambita ? il supermercato?
Eccetto la via centrale che ? pedonale nelle altre strade non ci sono marciapiedi e camminare ai lati ? difficoltoso per via del ghiaccio ma le auto si allargano sempre all?incrocio con un pedone .
Il sabato pomeriggio Stefano ci accompagnava a visitare le Grotte di ghiaccio (500 NOK) ci equipaggiamo in maniera pi? leggera in quanto sono a qualche km di motoslitta dalla citt? , lampada da testa e si va , si entra da una botola nel terreno , la discesa di 5 mt. su scalini di ghiaccio tenendosi a una corda , si arriva in un cunicolo alto un paio di metri , si cammina su uno strato di ghiaccio formato dall?acqua dell?anno precedente perch? questi cunicoli in estate sono dei canali di scolo sotterranei , collaudo i miei stivali nuovi con i ramponi? ottimi sul ghiaccio , sul soffitto ? presente una brina simile a quella del freezer , ? prodotta dal calore generato dai visitatori , proseguiamo nel tunnel , la temperatura ? fissa a -3? , a volte bisogna chinarsi o contorcersi per superare qualche tratto pi? stretto , come nelle grotte di calcare il ghiaccio forma stalattiti di grandi dimensioni o delle forme rotonde trasparenti , all?interno rimangono congelate pietre , terra , sembra di vedere i vari strati di congelamento come in un albero tagliato si vedono gli anni di vita , in una zona forse per una corrente d?aria ci sono stelle di ghiaccio grandi come una mano sul soffitto , scendiamo ancora un po? e arriviamo a un laghetto ghiacciato , Stefano fa due passi sopra ma non si fida , non conosce lo spessore del ghiaccio cosi ritorniamo indietro , risaliamo all?esterno , fuori fa molto pi? freddo?
L?indomani ? domenica e approfitto dell?occasione di visitare la chiesa per partecipare alla messa pi? a nord del mondo? la chiesa si trova dall?altro lato del fiume che divide il paese , anche se non ? visibile perch? ? ghiacciato , dopo aver lasciato stivali e giaccone nel guardaroba si sale al primo piano di questa casetta , si praticamente ? una casa non una chiesa come siamo abituati a vedere , si entra in una grande stanza con tanti tavolini , sedie , divani e il bar? questo ? anche un momento di incontro? nella stanza successiva un piccolo altare e cinquanta posti a sedere .
La sorpresa ? che in quel giorno si celebravano anche due battesimi? alle Svalbard non nascono bambini perch? l?ospedale non ? attrezzato , genitori e padrini erano vestiti in costume , i bambini del posto cantavano canzoncine accompagnati da una chitarra e un pianoforte , naturalmente non ho capito molto di quello che dicevano in Norvegese? ma Amen e Alleluia sono uguali?
Dopo capita a fagiolo il rinfresco? dove mi intrufolo? la domenica i bar aprono a mezzogiorno , comunque tutti erano ben accetti in queste feste , anzi in paese erano appese locandine se solo avessi capito cosa c?era scritto? diversi tipi di torta , caff? , te, succhi erano a disposizione , faccio la conoscenza con altri ospiti scoprendo che conoscevano anche Torino?
Ritorno all?ufficio turistico per visitare il museo (75 NOK) il percorso inizia con la storia delle Svalbard , dei suoi esploratori tra cui Umberto Nobile e il dirigibile Norge , della spedizione del dirigibile Italia e la sua caduta nel 1928 sulla banchina polare , ci sono ricostruzioni di abitazioni , il lavoro in miniera , la caccia , la pesca , fauna e flora del posto .
Il luned? era l?ultimo giorno? per fortuna il secondo giorno sereno del mio periodo , avevo il mare a 100 mt. da casa , mi vesto bene perch? faceva abbastanza freddo -17? e arrivo fino sulla riva , volevo vedere da vicino l?oceano Artico , l?acqua scura e increspata fa da contrasto con la distesa bianca e il cielo rosso e giallo , l?unico rumore che si sente sono le onde che si infrangono sul ghiaccio della riva , la vista si perde nell?infinito bianco , avrei camminato anche un ora ma avevo addosso una sensazione di vulnerabilit? , ogni tanto mi guardavo le spalle , forse questa solitudine attorno creava questo , anche se quello che vedevo era stupendo? poi anche il freddo si faceva sentire , ormai avevo capito quanti secondi riuscivo a stare senza guanti per fare le foto? anche la macchina aveva il suo tempo di funzionamento poi non rispondeva pi??
Arrivo nella strada centrale per un ultimo giro nei negozi , volevo portare dei cioccolatini della mia citt? alla signora dove avevo comprato due maglie , rimane a bocca aperta? non sapeva pi? come ringraziare , mi regala un orsetto di vetro dicendomi quando lo guardi pensa alle Svalbard? sicuramente non le dimenticher? mai? e neanche le sua gente , semplice ma sincera e disponibile , ? un piccolo paradiso dove la serenit? e l?onest? esiste ancora , non era raro che incontravi persone per strada e ti salutavano?
Al pomeriggio Stefano mi porta all?aeroporto , il pi? piccolo visto finora? tutto organizzato per un aereo? il check in nella Norvegia ? stato sostituito dall?impronta digitale , non pi? con la carta d?imbarco , al gate basta un dito ed esce un foglietto con la tratta e il posto a sedere , facciamo il solito scalo a Tromso per? questa volta dobbiamo scendere passare la dogana e rifare il check in perch? le Svalbard essendo Taxfree obbligano l?eventuale controllo acquisti , arriviamo a Oslo verso le 19,30 dove passer? la notte , proseguo poi con Brusselsairlines per Bruxelles (641 NOK) e riparto per Milano (50 euroller .
Chi raggiunge queste mete in inverno ha sicuramente una passione per questi posti e vuole vederli nel loro momento pi? vero , quando le condizioni sono al limite , i momenti difficili ci sono ma si dimenticano subito e si ? di nuovo pronti a ripartire? le emozioni estreme che si provano sono pi? forti di qualsiasi bufera , i paesaggi che si ammirano non fanno pensare che la luce dura poche ore , il freddo artico insegna subito che bisogna essere equipaggiati , lass? non si pu? improvvisare ma bisogna stare alle regole della natura .
Arrivederci Svalbard , personalmente il prossimo anno cercher? di superare il 78?? se sar? possibile , la sfida continua?

Paolo dunebuggy@inwind.it












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