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viaggi di un sognatore

domenica 27 maggio 2012 alle 21:38

CHATEAU DE LANGEAIS

  

 
 

il gigante con due anime :

 

 la ricerca del castello, di solito  nascosto tra boschi o su alture, seguendo la mappa sul serbatoio e le indicazioni, a volte risulta superfluo.








 


La sua mole e imponenza in altezza lo rende visibile, mentre si percorre la strada, già molto prima che si intraveda ai suoi piedi il paese, che sembra un piccolo modellino a confronto dei suoi bastioni.





Dopo aver lasciato la moto in una piazzeta sulla via principale, ci si avvicina ai torrioni che fanno da guardia al ponte levatoio autentico!








Il problema nasce dall' orario, che al nostro arrivo era ormai di chiusura.
La mia compagna tra sorrisi e gentilezza e io con le mie caramelle in regalo, in segno di ringraziamento, convinciamo la ragazza a farci entrare e pure senza pagare il biglietto!





 
E dicono che i francesi sono... noi invece abbiamo sempre incontrato persone carine, gentili, simpatiche, curiose di scoprire da dove venivamo e si facevano sempre in quattro per riuscire a dialogare con noi.
W la Francia!

Quando ci si trova all' interno delle mura, in posizione rialzata sul paese, si scopre che il castello possiede una doppia anima, una facciata d'ingresso guerriera e medievale, mentre una volta entrati ti rilassi in un giardino rinascimentale e con la facciata del castello che vedi, può sembrare di essere in un altro posto.






Bisogna ammettere che a quei tempi, senza le tecnologie di oggi, gli architetti erano veramente dei geni, costruendo delle opere così imponenti e diversificate tra loro.




In questo castello furono celebrate le nozze tra Carlo VIII e Anna di Bretagna, che ha permesso di collegare il ducato Breton alla corona di Francia, la questione politica di questo matrimonio.






La struttura e' l' esempio lampante di una costruzione nata con il ruolo di controllo e difesa, prima di diventare, nel Rinascimento, un palazzo piacere.

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il domenica 27 maggio 2012 alle 21:38 Commenti ( 1 )


martedì 22 maggio 2012 alle 21:42

GOLE DEL VERDON

  

Gole del Verdon le rughe della terra :




è un canyon spettacolare che forma un confine tra la Alpes de Haute-Provence e la Var.
Fino a 700 m di profondità, 21 km di canyon una larghezza che varia tra i 6 e 100 metri sul fondo e da 200 a 1500 m al suo bordo.

 

 

 

 

 

 
Anche se è molto più piccolo di Arizona Grand Canyon, primo al mondo, le Gorges du Verdon è profondo, compatto, bello e selvaggio, rimanendo il più grande d' Europa.

 

Quindi caricata la moto e inserita la mappa sul serbatoio, seguiamo la strada, danzando ritmicamente seguendo le curve scavate nel crinale tra la parete rocciosa e i parapetti di sasso che proteggono lo strapiombo.

 

 
Il canyon è rimasto inesplorato fino al 20 ° secolo. Armand Janet tentato un'esplorazione canoa nel 1896, ma rinunciò a causa delle violente correnti.
Nel mese di agosto del 1905, lo speleologo Edouard Alfred Martel fece la prima esplorazione completa delle gole.

 

 

 
A Rougons, dal Point Sublime, il fiume precipita nelle strette pareti di roccia, e vi rimane fino a quando non esce l'estremità occidentale prima di sfociare nel Lac de Ste Croix.

 
 
Parcheggiata la moto nelle piccole piazzole ricavate strappandole alla roccia, ci si sposta sul lato opposto della strada per scorgere dai muretti di sasso, il mondo che si trova nella gola.
In questi momenti si scopre se la vertigine è presente nel nostro corpo e devo ammettere che anche non soffrendone, la sensazione di vuoto è amplificata in questi luoghi.

 

 
 
Si sale di quota scivolando lungo le curve del percorso arrivando a toccare i 900 m, in un ambiente dove il sole cuoce lentamente la pelle, l'arsura comincia a disidratare i corpi.
 
Sul fondo della crepa, scorre il fiume che in certi punti viene solcato da canoisti, che si avventurano lungo il suo corso e le sue rapide.









Si torna a quote più basse e la strada comincia a seguire il percorso del letto del fiume, quasi sullo stesso livello, che ricorda un pò la Gola del Furlo sita nelle Marche.


Una sosta-siesta per riprendere fiato, riodinare le immagini e le emozioni della giornata, gustata lentamente in queste rughe che il tempo ha creato sulla terra.

 

 
 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il martedì 22 maggio 2012 alle 21:42 Commenti ( 0 )


domenica 20 maggio 2012 alle 21:54

ANNECY

   Annecy la Venezia delle Alpi :


capoluogo dell’Alta Savoia.
Chiamata la Piccola Venezia delle Alpi grazie ai suggestivi canali dalle sponde fiorite che attraversano la città vecchia.



 

 


 

Parcheggiata la moto nelle vicinanze della Torre della Regina costruita nel '500, antica residenza dei conti di Ginevra, lungo una via ciottolata si giunge nel cuore del paese.


 

 


 

 

Le vie del centro sono molto animate, si sente nell' aria musica di band improvvisate, profumo di pane appena sfornato, bruscio di turisti che si godono la bella giornata di sole.

 


 

 

 

La cosa più bella è camminare senza meta per le stradine del centro medievale, ricco di angoli suggestivi e impreziosito dai canali creati dal fiume Thiou che lo attraversa.

 


 

 

 


 

 


 

 

 


 

 

I ponti, abbelliti da splendidi ornamenti floreali ed i tanti negozietti completano una passeggiata che resterà sicuramente nella memoria.


 





All'interno del centro, ci sono tanti ristorantini e brasserie che, col clima estivo, consentono indimenticabili cene all'aperto.




 


Seguendo il canale principale, tra acqua che corre e fiori che danno una nota di colore e leggendo menù dei posticini caratteristici, si arriva alle spalle dell' edificio più caratteristico:
il Palais de l'Isle, una ex prigione del XII secolo situato proprio nel mezzo del canale Thiou.

 

 


 

 








Le Chiese St. Francois, St. Maurice, la Cattedrale, le porte medievali della città. Infine non può mancare una passeggiata sul lungolago con i giardini d’Europa e il Ponte degli Amori.
Il lago è una delle meraviglie della regione alpina francese.
Di origine glaciale, circondato da splendide montagne, possiede acque cristalline che ne fanno il lago più pulito d’Europa, e viene soprannominato "Lago Blu".







Che spettacolo.....

 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il domenica 20 maggio 2012 alle 21:54 Commenti ( 0 )


domenica 20 maggio 2012 alle 00:13

LES SAINTES MARIES DE LA MER

 

Les Saintes Maries de la Mer perla di Camargue :


luogo turistico, con tanti ristoranti, arena spettacolo per le corride, mercato e negozi, ma con una dimensione piccola, accogliente, estremamente piacevole.





Il villaggio sorge nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, sulla costa. Il nome deriverebbe dalle Sante, Marie Salomè e Maria Jacobè che secondo la leggenda in fuga dalla palestina dopo la crocifissione di Cristo, sarebbero arrivate in questi luoghi assieme alla serva Sara, oggi protettrice della città. Le statue delle tre donne si trovano nella chiesa del paese.

A ridosso del mare. vi si trova un'atmosfera fortemente spagnoleggiante, le case sono bianche di calce, rilucenti sotto il sole, atmosfere di chitarre e flamenco, icone di toreri e tori insieme alla tipica croce della Camargue che simboleggia in un sol segno fede, amore e carità.





 
Nel centro, bancarelle alimentari propongono un invito alla degustazione a cui non si può rinunciare, attirandoti a loro con profumi e colori come in uno stato di ipnosi.

 

 
 
Questa è un pò la città simbolo dei Gitani e qui viene celebrata la festa a Santa Sara, la protettrice di tutti gli zingari e i nomadi del mondo. Una festa folcloristica con abiti dai colori sgargianti, musiche gitane. Un rituale che si tramanda da secoli. Si comincia con la processione della statua della santa scortata fino al mare da gitani e cavalieri della Camargue in sella ai loro bianchi cavalli.
Alla fine delle funzioni religiose si iniziano i festeggiamenti. Ogni anno questa tradizionale festa chiama a raccolta i nomadi di ogni angolo d' Europa e non solo.


...aria di Spagna, tori, corride, non può mancare una bella paella...
...buon appetito...
 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il domenica 20 maggio 2012 alle 00:13 Commenti ( 0 )


domenica 20 maggio 2012 alle 00:07

AIGUES MORTES

 

la città medievale era in origine un piccolo borgo di pescatori e raccoglitori di sale, bagnato da paludi che arrivano fino al Mar Mediterraneo, in un clima quasi malarico.
Le possenti mura circondano la città in un quadrilatero, composto da sei torri di prestigio, tra cui la famosa torre di Constance e dieci porte.



Una città segnata dalle crociate e dei Templari, è oggi una località turistica dove è possibile effettuare una piacevole escursione nel passato, la sua gastronomia, il vino e il suo ambiente.




La città deve il suo nome da "Eaux Mortes" (acque morte).
Fù costruita nel 13° secolo da Luigi IX che volevano creare sul Mediterraneo un passaggio verso il Medio Oriente per le sue crociate.




All' interno località graziosa per una camminata, tra negozietti e camere d' albergo e con una senzazione di "tempo di siesta" forse dovuta alle temperature.


 

 
Anche se oggi regna un' atmosfera così pacifica, in questo luoghi avvenne un fatto molto grave. Era il 16 agosto 1893 una delle solite risse tra italiani, emigrati per lavorare nelle saline circostanti, e francesi
provoca il ferimento di un francese.
La notizia si diffonde rapidamente con
la falsa voce di morti in campo francese. Il giorno successivo 300-400 persone prende d’' assedio le baracche dove sono alloggiati gli
italiani. I gendarmi francesi, accorsi in loro aiuto, li scortano fino in
città per farli poi proseguire in treno per Nimes e Marsiglia, dove vengono
accolti da altre 500 persone armate di fucili e bastoni che contrastano la
polizia e si scagliano violentemente contro gli italiani. Il bilancio
ufficiale dei disordini parla di 9 morti e di 50 feriti, ma altre fonti
alzano il bilancio a 50 morti e 150 feriti in quanto per giorni la caccia
all' ’uomo, o meglio all' italiano, proseguì attraverso le campagne circostanti
dove molti si erano dispersi per sottrarsi alla plebaglia. Gli accusati
della strage chiamati in giudizio furono tutti assolti. Speriamo che "sta' maledetta crisi" passi e che ci sia lavoro per tutti per continuare pacificamente a viaggiare e scambiarci sorrisi e cultura e che non ci ritroviamo in queste drammatiche situazioni.

 


Curiosando qua e là si trovano botteghe artigiane con prodotti locali, bar e localini dove rifocillarsi e sopratutto reintegrare liquidi perchè qua come in tutta la Camargue il caldo si fà sentire...

 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il domenica 20 maggio 2012 alle 00:07 Commenti ( 0 )




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