venerdė 17 settembre 2010
alle 03:23
Buenos Aires - Ushuaia
16 settembre 2010 – ore 6.30
Di buon ora ci svegliamo e ci prepariamo, alle 7.15 dobbiamo partire per raggiungere il vicino aeroporto nazionale per il trasferimento ad Ushuaia. La colazione al Brodway è ottima, c'è un bel buffet dolci vari, salumi, fontina, uovo, pancetta, frittate. Il caffè come in tutta Buenos Aires lascia molto a desiderare. Finiamo la nostra colazione e alle 7.15 precise siamo nella hall dove ad aspettarci troviamo il nostro autista della Patagonia Travel, loro sono molto precisi e puntali fortunatamente. Durante il tragitto ancora una volta ci rendiamo conto di quanto sia affascinante questa città; il mescolarsi di auto nuove a veri e propri rottami con le ruote, ville ed hotel 4 stelle accanto a palazzoni diroccati che cadono a pezzi. Vediamo ancora molti netturbini che stanno ultimando il lavoro della notte precedente, deve essere stata una dura battaglia.. Questa è Buenos Aires, una città con mille sfaccettature e mille controsensi, tutta da scoprire e da ammirare.
All'aeroporto c'è Mariela ad aspettarci, ci aiuterà a fare il ceck in e con noi vuole andare all'ufficio reclamo bagagli per dirottare il bagaglio smarrito di Eleonora verso l'hotel di El Calafate, saltando Ushuaia, forse è il modo migliore. Facciamo tutto, salutiamo Mariela e ci dirigiamo verso il gate. Solite formalità, controllo bagaglio allo scanner, passaggio sotto allo scanner che puntualmente suona, solita perquisizione e via, direzione gate 11. Ci rilassiamo un po' in attesa del volo che partirà con un'ora di ritardo... Alle 10.00 siamo sulla pista, si parte per la città a la fin du mundo, lasciamo Buenos Aires con la promessa che torneremo a farle visita, c'è ancora tutto un mondo da scoprire.
by Federico il venerdė 17 settembre 2010
alle 03:23
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venerdė 17 settembre 2010
alle 03:21
Il tango
Buenos Aires, 15 settembre 2010 – ore 20.00
Eccoci sull'autobus in direzione El Vejo Almacen, l'appuntamento era alle 19.15 ma ci stiamo abituando alla latenza degli argentini...qui tutto scorre più lento e non possiamo farci niente...
Arriviamo al ristorante e siamo accolti subito dal direttore di sala che ci fa accompagnare al nostro tavolo. L'organizzazione qui è incredibilmente perfetta, sono tutti sincronizzati come orologi, tanto che ci mettiamo a sedere e il cameriere arriva subito a darci il benvenuto, ci apre il vino già sul tavolo e ce lo versa, ci porta l'acqua ce la apre e ce la versa. In tutta la cena non riusciremo a toccare una bottiglia, lui nonostante il ristorante pieno riuscirà sempre a riempirci il bicchiere prima di noi. Ovviamente neanche lui parla italiano o inglese, ma il menù è nella nostra lingua, così riusciamo ad ordinare senza problemi. La Bistecca argentina è indescrivibile, solo chi la fortuna di mangiarla può capire che cosa si prova una volta assaggiata. Ce la porta con una salsina chiamata chimichurri, un trito di pomodoro, prezzemolo, aglio e capperi credo, con la bistecca ci sta proprio bene!
Finita la cena ci attendono di fronte, nel vero locale di tango. El Vejo Almacen è un piccolo teatro, con una piccola sala costellata di tavoli con le tovaglie rosse e le sedie di legno con la seduta in velluto marrone e una balconata con le sedie. Tutto sembra provenire realmente dagli anni 40. Le luci calde e soffuse fanno il resto e io mi sento tornare indietro di 50 anni. Anche l'odore sembra originale.. Un cameriere in divisa, e solo qui noto che in tutto il giorno abbiamo incontrato solo camerieri uomini, ci accompagna al nostro tavolo davanti al palco, ci separano pochi passi e gentilmente ci chiede che cosa prendiamo da bere; ordiniamo un vodka e succo d'arancia e un suco d'arancia. Anche qui l'organizzazione è incredibile e in brevissimo tempo ci arriva da bere. Il fotografo ci fa una foto ricordo che noi prontamente acquisteremo come a Gardaland. Nel frattempo il locale si è riempito e tutti hanno un bicchiere davanti. Lo spettacolo allora può iniziare. Si abbassano le luci e su uno schermo viene proiettata la storia de El Vejo Almacen, costretto a chiudere per problemi finanziari e poi riaperto ancora dai proprietari storici dopo due anni. E' sempre stato lì, fin dagli albori del tango. Lì si sono esibiti i più grandi tangueros di tutti i tempi e i migliori musicisti di tango. La maggior parte dei nomi che sentiamo, persone hanno fatto la storia del locale e del tango, sono italiani e questo ci riempie di orgoglio. Dopo il filmato, salgono sul piccolissimo palco i musicisti: un pianista, un contrabbassista, due fisarmonicisti e due violinisti, tutti in fila uno accanto all'altro. Inizia lo spettacolo; i musicisti suonano divinamente, anche se non conosciamo nulla di loro e della cultura musicale che li rappresenta riescono a darci emozioni tali da farci respirare l'aria che respiravano in nostri nonni immigrati in cerca di fortuna. Salgono sul palco quattro coppie di ballerini, il palco è veramente piccolo ma loro ci stanno. Gli uomini elegantissimi nel loro tipico abito gessato e le donne sensualissime nei loro vestiti rossi che riportano alle origini di questo ballo; non tutti sanno che il tango nasce come ballo umoristico tra gli uomini lavoratori del porto, essi lo ballavano per le strade prima tra uomini, poi con le prostitute, delle quali si è mantenuto l'abbigliamento variopinto e succinto anche dopo molti anni quando il tango è diventato un ballo d'elite praticato nei teatri e nei migliori salotti dell'argentina.
Gli otto ballerini cominciano a volteggiare come se avessero centinaia di metri a disposizione, danno dimostrazione di che cosa sia il vero tango argentino; le gambe delle donne volano ad una velocità incredibile e solo adesso mi accorgo che questo è il ballo più sensuale e bello di tutti i balli da sala. Un'armonia e un intreccio di corpi che si muovono in maniera estremamente elegante, bellissimi. Il ballo va avanti e le coppie si danno il cambio una alla volta facendo ognuno uno spettacolo diverso, noi siamo estasiati, applaudiamo e commentiamo in preda all'entusiasmo di chi sa di non aver mai visto niente di simile. A fine spettacolo ci riaccompagnano all'hotel, sono le una del mattino e durante il tragitto riusciamo a vedere Buenos Aires di notte. Uno spettacolo desolante per quanto triste, ci rendiamo conto che non esistono bidoni pubblici e che tutti depositano i sacchi dell'immondizia in strada, in centro come in periferia. I barboni prendono d'assalto ogni tipo di sacco, mentre i netturbini cercano di fare il loro mestiere di ripulire la città e caricare i camion della spazzatura. Li lasciamo lì, a fare la loro guerra della spazzatura, mentre la città dorme e anche noi ci apprestiamo ad andare a letto con il sapore del tango addosso.
by Federico il venerdė 17 settembre 2010
alle 03:21
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mercoledė 15 settembre 2010
alle 23:33
Buenos Aires
Buenos Aires, 15 settembre 2010 – ore 8.30
La visita della città inizia da avenida Corrientes, la via del nostro albergo, il Brodway Suite, andiamo verso l'obelisco, simbolo della città, dove nelle occasioni speciali tutti vanno a festeggiare.. Continuiamo, passiamo per Plaza de Mayo, La City finanziaria, La Recoleta, il quartiere ricco, vediamo il Puerto Madero e la Plaza del Congreso, dove tutti vanno a protestare, fino ad arrivare al quartiere de La Boca, a mio avviso il quartiere più affascinante di Buenos Aires. Lo stadio del Boca Junior ha le porte aperte, probabilmente ci sono gli allenamenti. Ci facciamo una foto e continuiamo il nostro giro. Entriamo nel quartiere vero e proprio, sembra di entrare in un parco giochi, eppure i fondatori, i primi immigrati italiani, vivevano così... un quartiere dove la lamiera coloratissima la fa da padrona. Oramai si è trasformato tutto in un grande atelier, dove i nativi della zona possono esporre e vendere le loro opere d'arte. Arriviamo al Caminito, zona ribattezzata così in onore del celebre tango di Coria Penaloza e Juan de Dios Filiberto. Qui tutto va a ritmo di tango, le ragazze che si fanno le foto con gli avventori, il sosia di Maradona che cerca clienti per farsi fotografare... ma l'esperienza più suggestiva la viviamo entrando dal portone del Conventillo Historico, ossia il bordello storico de La Boca. Qui sembra di tornare indietro di 60 anni, una foto storica di un immigrato italiano in mezzo al nulla ci accoglie sulla porta e non ci rendiamo veramente conto di come le persone possano essere fuggite dall'Italia per approdare in un posto come questo dove non c'era assolutamente nulla. Andiamo avanti e circondati da mille colori respiriamo l'aria della Buenos Aires degli immigrati italiani, foto appese alle pareti ci fanno comprendere che non solo i nostri nonni si sono integrati alla perfezione, ma hanno dato tanto a un Paese sconfinato come l'Argentina. Usciamo dal bordello ed entriamo al bar più caratteristico della zona, da Filiberto: dietro alla porta di Filiberto una specie di piccolo centro commerciale ci attende, cambiamo dei soldi e ci apprestiamo a spendere i nostri primi pesos argentini.. ci sediamo da Filiberto e ordiniamo una birra argentina e una specialità della zona, l'empanada, una sorta di piccolo calzone ripieno di carne e verdura.. ottimo per spezzare la mattinata. Siccome però sono goloso e al posto del pane i locali qui offrono le Alfajores, merendine ricoperte di cioccolato ripiene di mou, non resisto e ne assaggio una...divina!! Mi segno di comprarne una scatola. Sono le 11 e la guida decide che il nostro giro della città sta giungendo al termine. Saliti in macchina facciamo il giro all'interno del porto Madero fino ad arrivare alla Avenida 9 de Julio e tornare in Avenida Corrientes davanti al nostro Hotel.. Ci salutiamo e Mariela ci da appuntamento per stasera alle 19.30 con l'autista che ci verrà a prendere per portarci a “El Vejo Almacen”, lo storico locale di tango situato all'interno del Barrio San Telmo, quartiere dove la domenica, una volta chiuso al traffico, si allestiscono mercatini di vario genere. Qui ci faranno gustare una ottima cena tipica e assisteremo ad uno spettacolo di tango unico... Abbiamo ancora un po' di tempo però, sono appena le 12 e ancora non abbiamo comprato nulla... Mariela ci consiglia di andare a piedi fino alla Avenida Florida e vedere che cosa c'è... Seguiamo il suo consiglio e Avenida Florida non delude le aspettative... una via interamente pedonale con negozi a destra e a sinistra l'uno accanto all'altro. Entriamo compulsivamente a caso, ci fermiamo a guardare le pasticcerie e non possiamo resistere all'acquisto delle Alfajores di cui prendo due scatole allo cioccolato bianco e una allo cioccolato nero. Proseguiamo il giro ed entriamo in quello che sembra essere il re dei centri commerciali, la Galleria Pacifica.. Negozi su negozi scale e scale mobili, ristoranti e fast food. Visitiamo un po' di negozi, i prezzi sono un po' più bassi che in Italia e ci accorgiamo che Christian Dior ha conquistato Buenos Aires. I suoi negozi sono presenti in tutta Avenida Florida, dentro ai centri commerciali, profumerie negozi di vestiti portano il suo marchio, è l'invasione di Dior.. Bene noi siamo stanchi a questo punto e decidiamo di tornare in camera.. Sono le 17.30, forse è meglio riposare un po', non vorrei che il fuso orario mi colpisca proprio nel bel mezzo del tango argentino.. Hasta luego.
by Federico il mercoledė 15 settembre 2010
alle 23:33
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mercoledė 15 settembre 2010
alle 22:19
L'arrivo
Buenos Aires, 15 settembre 2010, ore 5.10
L'applauso è per il pilota, dopo 11.500 chilometri a 879 km/h siamo arrivati a Buenos Aires.
Dall'alto la città è una grande luminaria di quadrati che si rincorrono, meravigliosa. Al contrario di quanto ci si aspettasse atterriamo in orario. La bella sorpresa che ci si presenta è dietro l'angolo, anzi è sempre a Roma! Una delle due nostre valige non scende dall'aereo, noi ci armiamo di pazienza e facciamo denuncia di smarrimento... All'uscita del gate ci aspetta la guida, Mariela, parla italiano fortunatamente e ci aiuterà a ritrovare la valigia scomparsa... ci dice che forse riesce a farcela spedire a Ushuaia. In un'ora arriviamo in centro, 35 chilometri dall'aereoporto; Mariela ci aiuta a fare il chek-in, visto che qui nessuno parla né italiano né inglese... Andiamo in camera e ci dà l'appuntamento per un'ora dopo quando ci porterà a fare il giro della città. Noi ci facciamo una doccia sono già le 7.30.. a dopo..
by Federico il mercoledė 15 settembre 2010
alle 22:19
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mercoledė 15 settembre 2010
alle 22:17
La partenza
Cieli di Roma, 14 settembre 2010, ore 21.30
“Pasta o Pojo?” Siamo partiti da circa un'ora, con un ritardo di un'ora e mezza, destinazione Buenos Aires, lo stewart ci sta servendo la cena. Il nostro viaggio parte da qui e si estenderà per la Patagonia, Ushuaia, El Calafate e il suo lago argentino, il ghiacciaio Perito Moreno, Puerto Madryn, la peninsula Valdes e la sua ricchissima fauna, la notte al faro di Punta Delgada e le meravigliose cascate di Iguazù..
Tutto inizia da qui, sul volo AR 1141... “Per me pasta grazie, per la signora pollo...”
by Federico il mercoledė 15 settembre 2010
alle 22:17
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