uzbekistan
Ripercorrere la “via della seta agli inizi del terzo millennio significa ritornare con la memoria agli infiniti spazi dell'Asia Centrale, alle città di Khiva, Bukhara, Samarcanda, ai costumi e agli usi di popoli diversi, ma soprattutto a riassaporare la cultura del grande regno di Tamerlano
un volo di 6 ore mi porta in Uzbekistan il cui nome richiama la mitica via della seta
popolata da più di 2 milioni di abitanti, di cui almeno la metà di origine slava, la sua capitale tashkent è la città più sovietica dell’asia centrale, con grandi viali alberati e palazzoni in stile soviet. Occupata dai russi durante il XIX secolo è divenuta capitale della repubbLica uzbeka nel 1930. Passo la giornata tra i pochi monumenti salvatisi dal terremoto del 1966, tra cui il teatro dell’opera NAVOI un mix tra lo stile sovietico e la tradizione artigianale uzbeka. Dal punto di vista storico la via della seta è stata una via di scambi culturali prima ancora che commerciali. Marco Polo ha dato all'Occidente l'immagine più vera di un mondo pressoché ignoto quale era l'Oriente. Nel Milione descrisse quelle civiltà lontane, scoprendole e rivelandole, per la prima volta, all'Europa.
visito la madrassa di khast imom che ospita il centro religioso islamico dell’asia centrale, il cui gran muftì è l’equivalente islaMICO DI UN ARCIVESCOVO.
Nella sua biblioteca è conservato il corano di osman ritenuto il più antico del mondo.
Poi mi perdo per un paio d’ore nel mercato chorsu un enorme bazar dove si trova mercanzia di ogni genere Ricco di scenari forti e di grande fascino, L’uzbekistan evoca un orizzonte remoto Le cui genti turbolente furono per molti secoli predoni Un Paese con città in cui storia e leggenda si fondono per raccontarci di luoghi ancora avvolti dal mistero. Nello scenario di campi di cotone e frutteti, Arrivo, accompagnata da una stupenda giornata di sole nella magnifica Khiva racchiusa nel suo centro storico e rimasta ancora integra all’interno di imponenti mura di cinta costruite in mattoni e fango risalenti al 12° secolo!!!. Superata Ota Davorza, la porta principale d’ingresso percorrendo Pahlavan mahmud la via principale a destra si trova
Ma fu soltanto dopo la distruzione della capitale da parte di Tamerlano che Khiva rifiorì, diventando la capitale della Corasmia con una potenza sup
proseguendo nel mio giro arrvo alla MADRASSA di isiom huja AL SUO FIANCO svetta il minareto il più alto di khiva decorato con piastrelle rosse e turchesi
Khiva si offre al mio sguardo come un perfetto set cinematografico per un film sui tartari. OVUNQUE UN TUMULTO DI Scintillanti CUPOLE TURCHESI SI LANCIA VERSO IL SOLE.
fa pensare all’orda d’oro dei figli di gengis khan, alla fiumana a cavallo degli unni, dei mongoli passati di qui mentre il sole, scrivono le cronache del tempo si oscurava per il mare di strali e il nitrito dei cavalli tappava le orecchie del cielo.
Khiva è un vero gioiellino nella sua dimensione di borgo medioevale perfettamente conservato che ti lascia a bocca aperta ad ogni angolo di strada e non è difficile immaginare il via vai di mercanti di 700 anni fa Davvero indimenticabile.... visito alcuni tra gli edifici più belli della città e poi l'antico bazar Il momento è quello giusto per fumare il “Noz” tabacco finemente tritato, mescolato a volte con spezie e cenere, ma soprattutto tagliato con l’oppio. mi Aggiro tra la città piena di vicoli, madrasse moschee e palazzi in queste terre che furono del conquistatore gengis khan e del filosofo avicenna, dell’imperatore tamerlano e di al khorezmi l’inventore dell’algebra. Un tempo mistica e salmodiante con le sue 44 madrasse, la khiva moderna fa fatica a recuperare il proprio passato islamico. Un passato che affiora tra le colonne della moschea del venerdi la Jumà, la cui sobria e lineare BELLEZZA è UN OMAGGIO AD ALLAH, CHE SI NASCONDE IN QUESTA FORESTA DI 218 SOSTEGNI IN LEGNO DI OLMO. Khiva è un susseguirsi di madrase che si fronteggiano con i loro portali e le loro torri, bastioni e minareti un tripudio di architettura timuride suggestivo con gli edifici storici racchiusi all’interno delle mura.Ma a Khiva il vero luogo magico è un altro!!! E' il Mausoleo di Pahlavon Mohammed: uno degli esempi più rappresentativi del patrimonio artistico di questa città. cupole turchesi, camere in stile persiano, pareti ricoperte di maioliche...uno spettacolo... E nel cortile si sta allestendo un altro spettacolo.. Dopo aver girovagato tutto il pomeriggio mi concedo una pausa in una sala da the Proseguo poi il mio giro, nell’Ichon-Qala percorrendo i suoi vicoli tortuosi per tutto il giorno, visitando minareti, madrase, palazzi e moschee fino al calar del sole quando salgo sulla sommità di un minareto da dove nel riverbero del crepuscolo si gode una vista superba Sulla città e le sue cupole e SUI BASTIONI A SERPENTINA CON FORME ONDOSE ORLATI DA RICAMI. Khiva, alla luce del tramonto, sembra davvero la più bella città del mondo. Con dispiacere LASCiO KHIVA NELLA LUCE AMBRATA DEL PRIMO MATTINO E mI INOLTRO IN UN RETTILINEO LUNGO
Bukhara è un vero gioiello da non perdere con la sua parte vecchia ancora abitata circondata da gelsi millenari sulla piazza di Lyab-Hauz circondata dai tavoli di ristoranti SI AFFACCIANO antichi palazzi ED edifici religiosi La madarsa di Nadir Divanbegi presenta attorno al portale un elemento eretico: due grossi uccelli che tengono una pecorella tra gli artigli, rivolti verso un sole con la faccia mongola. All’interno, la corte piena di negozi è occupata dai tavolini dei caffè Nel giardino di fronte i bambini si fanno fotografare Da questa piazza gironzolando per la citta vecchia si finisce in un labirinto di viuzze strettissime, gallerie coperte da cupole un groviglio di vicoli commerciali e mini bazar I fratelli Polo, Matteo e Nicolò, all’epoca del loro primo viaggio in Oriente, ancora senza Marco, furono costretti a rimanere per tre lunghi anni assediati in questa città a causa dei continui combattimenti tra i tartari La breve descrizione scritta che lasciarono e d’attualità ancor oggi..
“[…] si arriva a una città chiamata Bukhara, che è grande e nobile molto. Quivi è un mercato ove fanno capo tutte le costose merci dell’India e della Cina, con molte pietre preziose, con molti tessuti grossi e buoni, vi sono inoltre abbondanti spezie. Cè insomma in quel luogo un tale via vai di merci che è una cosa meravigliosa a vedersi. In ogni giorno di mercato tutte le piazze sono riboccanti di uomini. Si spaccia ogni cosa. I mercanti sono numerosi e le merci abbondanti. […]” Appena fuori bukhara si trova inceve il grandioso complesso architettonico di Chor-Bakr, che ricorda l’imam Sayyed Abu Bakr e i suoi 3 fratelli diretti discendenti di maometto Il complesso raCCOGLIE DIVERSE STRUTTURE . un insieme di necropoli, una moschea del venerdi, tombe, ed un edificio per ritiri mistici PRIMA DI LASCIARE definitivamente BUKHARA visito il palazzo estivo dell’ultimo emiro alim khan si tratta di un meraviglioso esempio di kitck un insieme composito di architettura russa e di artigianato locale uno strano cocktail di eleganza e pacchianeria con diverse sale riccamente decorate che attualmente ospitano diverse esposizioni tra cui una dedicata alle porcellane asiatiche e quella che ripercorre la storia dei costumi tipici e delle calzature tradizionali della regione Partiamo per shakhrisabz, attraverso le colline dello Zerravshan.Superata BUkhara il paesaggio si fa più brullo, scompaiono le coltivazioni sostituite da bassi cespuglietti e campi spelacchiati. Diventata strada nevralgica, durante l’invasione sovietica dell’afganistan, da qui passavano truppe e rifornimenti militari. Shkhrisabs, in tagiko città verde, città natale di TAMerlano è una città richissima di atmosfera.È sua l’enorme statua bronzea che troneggia negli antistanti giardini All’epoca chiamata kesh era importante quanto SamarcandaSalito al potere, tamerlano infatti la arricchì di splendidi monumenti di cui, oggi purtroppo si possono ammirare solo le imponenti rovine come la gigantesca entrata dell’ak saray, il palazzo bianco utilizzato come residenza estiva.Sempre a shakrizabs tamerlano fede erigere anche il complesso di khazrati imam in cui riposano due dei suoi quattro figli. Attraversando ampi giardini dove fioriscono erbacce e rose, si giunge infine nella bellissima moschea di kok-gumbaz dalla cupola turchese che brilla nel sole.Ospita il mausoleo dello sceicco shamseddin kulyal precettore spirituale di tamerlano le cui spoglie furono invece sepolte a Samarcanda Riprendo il viaggio e, quasi di colpo, il paesaggio cambia diventando verdissimo DOLci colline, villaggi ben tenuti di pastori, greggi al pascolo.Anche l’aria diventa più frizzante, le montagne ancora sullo sfondo apportano una temperatura molto gradevole .Proseguiamo il viaggio tra piantagioni di cotone e villaggetti fino ad arrivare alla mitica Samarcanda. La sua mitica risonanza, resa immortale da poeti, scrittori e viaggiatori, è forse unica al mondo. Samarcanda richiama alla mente la “via della seta” come nessun’altra città asiatica e più di ogni altra città al mondo richiama alla mente il viaggio.All’arrivo mi assale una sensazione strana, quella di visitare una città leggendaria, ma nota solo per la magia del suo nome e in realtà del tutto sconosciuta inizio La visita della città partendo dall'osservatorio astronomico che fu fatto costruire nel 1420 da Ulugh Beg nipote di TAMERLANO IL QUALE governò il paese e la sua capitale per 40 anni.
Creò varie scuole scientifiche dedite allo studio della matematica e dell'astronomia. Ordinò anche la costruzione di un grande osservatorio CON GLI STRUMENTI Più PERFETTI dell’epoca. PROSEGUO le visite con le rovine di Afrasiab e LO SPLENDIDO museo con affreschi del 7°secolo.La fama della città è legata a quella di Timur lo zoppo, cioè Tamerlano, il quale nacque a Kech, a pochi chilometri da Samarcanda, nell’aprile del 1336. nel 1369, Tamerlano, la scelse come capitale del suo regno. E decise di renderLA una città stupenda Per 35 anni la città fu ricostruita e fu piena di cantieri con artigiani e architetti provenienti dalle parti più disparate dell'Impero timuride Proseguendo si raggiunge Shah-i-Zinda, un viale di tombe monumentali, forse il luogo più suggestivo di Samarcanda. La lunga scalinata che porta alle tombe è un via vai di pellegriniIn cima alla salita si trovano alcuni dei mausolei più antichi, di altissimo livello tecnico ed estetico: la moschea e il mausoleo di Tuman Aka, giovane moglie di Tamerlano, il mausoleo di Kodja Ahmad e quello di Kutlug Aga. A fianco, il mausoleo di Kutlug Aka, una delle mogli di Tamerlano, presenta un portale con stalattiti Poco oltre l'ingresso sorge invece il mausoleo di Shadi Mulk Aga in cui è sepolta la giovane nipote di Tamerlano, magnifico sia esternamente che internamente, nel ricco e complesso mosaico della cupola.E' sublime passeggiare in silenzio con il caldo sole del pomeriggio che scende verso il tramonto per le sue stradine fiancheggiate da tombe monumentali nelle quali la raffinatezza delle decorazioni in stucco e maioliche raggiunge livelli di raffinatezza elevatissimiIl viale è chiuso in fondo dal mausoleo di Khodja Akhmad, uno dei più antichi, prototipo per gli altri con la sua forma a cubo sormontata da una cupola. Le facciate sono splendidamente decorate da smalti verdi e bluUna moschea ospita la tomba di Kussam-ibn-Abbas, il cugino di Maometto che diffuse l’Islam da queste parti.Il luogo è considerato un’importante meta di pellegrinaggio e tre visite equivalgono a una alla Mecca. Il mausoleo di Alikm Nafasi ha un interno fantastico, ricoperto interamente da splendide mattonelle bianche, azzurre e dorate che ci lasciano a bocca aperta.Il tutto è di una bellezza così perfetta da togliere il fiato: tutte le possibili forme e sfumature del blu, del celeste, del turchese, del bianco e del verde ricoprono le facciate delle tombe.Lasciata la necropoli e SUPERATO il MERCATO COI SUOI affascinantI colori proseguo La visita di Samarcanda lungo Tashkent street per arrivare alla grandiosa Moschea di Bibi-Khanym fatta costruire dalla moglie cinese di Tamerlano Il portale d'ingresso misura
Samarcanda è il Registan e il Registan è Samarcanda, i fragori della leggendaria città sono rinchiusi tutti quiMolte stanze interne delle madrasse sono occupate da negozi di oggetti artistici e di souvenir di ogni tipo Il guardiano, per una modica mancia mi fa salire attraverso una ripida scala a chiocciola in cima al minareto dal quale si gode una splendida vista sulla piazza e l’interà città la sera di nuovo al Registan, con il buio mE